ABU DHABI. Il Louvre al Saadiyat Cultural District

Dieci anni fa l’isola di Saadiyat ad Abu Dhabi era un paesaggio deserto ora è dominato dalle gru. Qui sta crescendo a vista d’occhio il Saadiyat Cultural District dove sorgeranno, ad opera del Gotha dell’architettura mondiale: lo Zayed National Museum progettato da Norman Foster, un museo marittimo disegnato da Tadao Ando, il Guggenheim Abu Dhabi di Frank Gehry e il Performing Arts Centre di Zaha Hadid.  Il primo a prendere vita è stato il tanto discusso museo del Louvre Abu Dhabi, la cui costruzione è durata quasi dieci anni grazie all’impiego di oltre 5.000 persone. Un’operazione che ha smosso l’opinione pubblica per le condizioni di lavoro degli operai. Human Rights Watch, organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani, pubblicò un rapporto con il quale denunciava lo sfruttamento e le condizioni dei lavoratori, definendolo: ‘al limite dello schiavismo, in un paese in cui non esiste nessuna forma di tutela’.

Di sicuro ed evidente c’è il fatto che è un investimento colossale, segno che Abu Dhabi, a differenza della vicina Dubai che ha investito tutto su grattacieli e resort, sta puntando a diventare uno dei più importanti poli culturali del pianeta, anche se per crearsi questa nuova identità, almeno in questa fase, ha avuto bisogno di una partnership internazionale. Il Louvre Abu Dhabi, infatti, è nato da un accordo con il governo francese in base al quale il museo di Abu Dhabi potrà usare il nome di Louvre per 30 anni. Durante questo periodo la Francia si impegna ad aiutarlo nella creazione di una collezione permanente, garantire opere in prestito, curatori ed esperti in ambito museale, la formazione del personale e non ultimo l’organizzazione di 4 mostre all’anno per 15 anni.

Per ora a parte la spettacolare cupola, le 600 opere di cui 300 prestate dalla Francia, il museo non risulta avere molto appeal.

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