I camini delle fate. Il nome evoca atmosfere fiabesche e l’ha resa una meta che ho rincorso da sempre. Ed ora che sono qui devo dire che mai nome fu tanto adatto. E’ il gioiello più prezioso dell’Anatolia centrale, per i miei gusti direi tranquillamente della Turchia. Quello che più mi affascina è la spontaneità con la quale si è formato, come se la natura avesse voluto divertirsi a fare l’artista…ceneri…ceneri eruttate milioni di anni fa, solidificatesi in tufo e poi erose dal vento. E’ stato il vento il vero artista, lui ha creato le incredibili formazioni a ‘comignolo’, ma poi l’uomo ha capito il potenziale, di avere una massa così friabile e modellabile come il tufo, ed ha fatto la sua parte scavandola e creando abitazioni, monasteri, insomma dei veri e propri villaggi, mostrando tutto il suo genio.
Percorrendo le montagne dell’Anatolia il paesaggio è tutto ricamato dal vento, sembra irreale, fatto di canyon, pinnacoli, villaggi rupestri dai colori che sotto i raggi del sole vanno dal rosso all’oro. Queste formazioni piramidali hanno dato rifugio già dal IV secolo a.c. ad asceti poi ad eremiti cristiani fino ad ospitare intere popolazioni. I fori che ricamano le rocce non sono altro che dimore troglodite. Ma una cosa non deve stupire…alcune di queste formazioni piramidali sono abitate ancora oggi.
La valle di Goreme è indubbiamente la zona più bella, lo si potrebbe considerare un vero e proprio sito archeologico e non sbagliano gli abitanti del posto a definirlo ‘museo a cielo aperto’. Qui sono concentrati un gran numero di monasteri e cappelle del IX secolo scavati nella roccia. Si ho detto bene, monasteri…qui vivevano e lavoravano i monaci. Ci sono circa 30 chiese nella valle tutte costruite nel tufo, e la cosa più impressionante e che al loro interno in alcuni casi si sono mantenuti alcuni affreschi bizantini che ritraggono scene del nuovo testamento. La visita di questo sito è veramente emozionante, ma essendo un posto ad alta concentrazione turistica non è facilmente godibile. Ho dunque aspettato le ultime ore della giornata per poterne godere la visita.
Stanca del continuo andirivieni dei turisti mi sono allontanata dal centro in cerca di pace…la si può trovare? Dipende dalla dose di tolleranza che avete. Nelle zone limitrofe la produzione di ceramiche e tappeti è molto forte, non è difficile dunque trovare qualcuno che ti adeschi nel tentativo di farti da guida e poi ti propone di andare nel suo negozio. Ma c’è anche da dire che si possono fare incontri interessanti, come qualcuno che ti indica un sito meno frequentato dai turisti ma di grande fascino. Insomma tolleranti o no, aprendosi al mondo, con la giusta misura di prudenza, c’è sempre da guadagnare.
Quello che rende interessante tutta la Cappadocia non sono solo i camini delle fate o le formazioni piramidali ma le città sotterranee. Per secoli gli abitanti di queste zone per difendersi dalle continue invasioni avevano escogitato un sistema di abitazione sotterranea. Intere città si articolavano su più livelli, io ne ho visitata una, quella di Derinkuyu, che ne conta otto di livelli. La cosa impressionante è che, anche se non sono del tutto claustrofobica, soffro nei luoghi chiusi: al suo interno sono scesa fino a 80 metri senza alcuna sensazione di soffocamento e questo grazie al complesso sistema di aerazione.
Pernottare a Goreme non costa molto ed è molto caratteristico, nel centro della città vi sono numerosi alberghi che per rispettare l’armonia dell’ambiente circostante hanno ripreso le forme delle particolari piramidi. Alcuni di questi sono scavati nel tufo, io personalmente ne ho voluto provare uno, il Divan Cave Hotel , l’ho trovato un pò umido, ma la colazione era fantastica…ci tornerei solo per questo.
Chi viene in Cappadocia non può assolutamente perdere l’occasione di fare un giro in mongolfiera. Tanto che la mongolfiera è diventata il simbolo di queste zone. I costi sono a mio avviso molto alti se si tiene conto che il cesto contiene più di 15 persone, un vero e proprio pulmino aereo. Potete prenotarlo negli infiniti negozi che troverete in ogni angolo della città oppure direttamente nel vostro albergo. La mattina presto, alle 5, vengono a prelevarvi con una navetta e vi portano a destinazione. Il giro dura un’ora e costa fino a 150 euro a persona. Non vi è alcun dubbio che l’esperienza sia favolosa ma vale la pena se le condizioni atmosferiche garantiscono la visibilità, e non saranno certo loro a dirvi di non salire.
prendete nota:
Sebbene Goreme sia una località altamente turistica e quindi le trappole culinarie potrebbero stare ovunque, io ho mangiato benissimo. Vi lascio tre nomi di ristoranti dove potete andare a colpo sicuro, senza il timore di essere derubati. Per i vegetariani consiglio le innumerevoli e prelibate zuppe che vi vengono servite ancora calde su ciotole di terracotta. Ed ovviamente il piatto tipico il ‘pottery kebab’ che va preso su ordinazione. Sono verdure o carne condite con un sughetto fantastico, cucinate all’interno di vasi di terracotta che poi ti aprono a tavola spaccando la parte di creta che fa da coperchio. Il pottery Kebab lo si trova anche per strada ed ha un coperchio di pasta di pane.
Koy Evi Restaurant www.cappadociakoyevi.com
Nostalji www.nostaljicavesuithotel.com
Dibek www.dibektraditionalcook.com
Curiosità per i cinefili qualche episodio di Guerre Stellari è stato girato nel paesaggio di Goreme proprio per il suo aspetto lunare.