I gatti, guardiani delle case marocchine

Nel mio viaggio verso il sud del Marocco spesso mi sono imbattuta con gatti di ogni razza e specie, e la cosa mi è sembrata normale visto che non stavo visitando delle metropoli, ma un paese per la maggior parte rurale nella sua conformazione sia fisica che culturale, così come ho trovato più insolito, per la stessa ragione, incontrare pochi cani randagi, a parte qualche esemplare al pascolo fra pecore o montoni.

I gatti convivono con i marocchini come la forma tonda all’arancia, non c’è angolo di un souk che non sia abitato da un gatto, anche i più impensabili, cosa non difficile per questo animale: chi ne ha uno in casa sa che la sua abilità a procurarsi un giaciglio è inimitabile, unita alla capacità di diventare tutt’uno con il contenitore che lo ospita.gatti nella medina di Essaouira

In una delle mie tante soste per il pranzo, in un ristorante con terrazzo esterno, mentre consumavo una prelibata tajine, ho provato una sensazione pelosa alle caviglie, era un grazioso micetto che mi guardava con aria curiosa, io senza farmi notare dal cameriere ho provato a lanciargli un pezzetto di pane, il mio timore era che nel momento in cui il cameriere si fosse accorto del mio gesto lo avrebbe cacciato a malo modo, pertanto la mia sorpresa è stata grande quando ho notato che il gatto con un’aria quasi stizzita ha rifiutato il mio modesto e frugale bocconcino lanciandosi verso un più prelibato pasto che gli era stato lanciato dal mio vicino di tavolo, meno discreto di me.gatti nella medina di Essaouira

Quando si viaggia come faccio io, senza sapere dove soggiornerò il giorno dopo, può capitare di dormire ovunque, dalle sistemazioni più umili a quelle di necessità. Non trovando nulla sulla strada per Essaouira, e per non rischiare di passare la notte in macchina mi sono dovuta arrangiare nella suite di un club per surfisti, un posto molto chic dunque, dove quasi mi sentivo a disagio per non aver indossato un abito lungo per la cena. Anche qui gatti… un nutrito gruppo di felini si aggirava indisturbato con l’aria fiera tipica di chi sta a proprio agio in qualunque situazione. Anche in questo caso ho provato a passargli qualcosa cercando di non farmi notare. Ma quando ho lasciato il tavolo ed ho visto i gatti avventarsi sul mio tavolo per ultimare la mia cena davanti agli occhi incuranti degli ospiti e dei relativi camerieri, ho capito che in questo paese il gatto è il vero padrone di casa.

I motivi per cui godono tante attenzioni tanto da essere considerati i ‘guardiani della casa’, è da ricercarsi nelle leggende sulla vita del profeta. Si racconta che un giorno l’amatissima gatta Muezza di Maometto si era addormentata sulla manica della sua veste; chiamato alla preghiera, il profeta preferì tagliarsela piuttosto che svegliare il suo felino. Al suo ritorno la gatta manifestò molto affetto al suo padrone ringraziandolo con le fusa, lui felice di tale accoglienza l’accarezzò tre volte sul dorso lasciandole le sottili strisce nere su fondo grigio che oggi caratterizzano molti felini di questa specie. gatti nella medina di EssaouiraUn’ altra leggenda vede Muezza come un’eroina, tanto da salvare la vita a Maometto catturando un serpente velenoso che gli si era intrufolato nella veste, e a quel punto i doni furono molto più preziosi: la capacità di atterrare sempre sulle zampe, nove vite e un posto in paradiso…ma quanta fortuna.gatti nella medina di Essaouira

La fortuna è tanta che gli si permette di stare liberi nelle moschee, privilegio altissimo se si pensa che le donne hanno un reparto a loro dedicato. E pensare che nel medioevo cristiano molti di loro sono morti solo per il colore del manto.

I gatti, guardiani delle case marocchine - 20160926 112128

Diverso destino per gli altri amici a quattro zampe ovvero i cani che gli hadith, cioè i detti del Profeta tramandati dai suoi seguaci (e non il Corano), tendono a definire come impuri, e per questo motivo, nei paesi islamici, non godono delle stesse attenzioni e cure dei felini, e dunque vengono scacciati o in alcuni casi addirittura temuti. Secondo alcune usanze, dopo un contatto con il cane la persona è tenuta a lavarsi sette volte le mani cosi come sette volte devono essere lavati gli oggetti che vengono a contatto con l’animale. Un cane in casa non fa entrare gli angeli e per alcuni quindi invaliderebbe le preghiere. Non so se queste usanze siano ancora adottate e con che rigore, ma di sicuro c’è una legge (56-12) che ne chiede la soppressione.

Eppure la scrittura sacra parla chiaro chiedendo, in tutte le religioni, rispetto per l’essere vivente in genere, ma è un passo che nessuno è mai riuscito a interpretare.

gatti nella medina di Essaouira

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